Prenotare le vacanze in inverno, soprattutto con un bimbo piccolissimo, è un pò rischioso: considerate le influenze del caso, è davvero come giocare alla roulette russa… Prima si ammala il bimbo, poi la attacca ai genitori. Ed è proprio quello che è successo a noi pochi giorni prima della partenza.
Volo di andata previsto per lunedì 01 gennaio. Oliver si ammala il 22 dicembre notte e fa una settimana di febbre alta con tosse e raffreddore. Il 26 tocca a me. Il 29 ho ancora la febbre e così superdemoralizzata provo a sentire la compagnia aerea per vedere se è previsto qualche rimborso in caso di rinuncia: 60 ridicoli euri . Passo la notte del 30 senza febbre e il 31 preparo le valigie (non le avevo ancora fatte per scaramanzia!!).
Considerando che le vacanze ad agosto erano saltate perchè esattamente la settimana in cui avevamo prenotato ero finita in isolamento a fare le radioterapie, questa vacanza NON POTEVA E NON DOVEVA SALTARE. Così, tutti e tre malconci (nel frattempo anche mio marito se l’è beccata in forma più leggera) partiamo alla volta del nostro primo viaggio in tre…destinazione: FUERTEVENTURA.
Il mio pensiero maggiore è il volo di 4 ore e mezza: Oliver solitamente non riesce a stare fermo seduto in braccio, a meno che non ci siano Masha e Orso in tv. Quindi lo intratteniamo per un pò (meno di quello che speravamo), ogni tanto urla e pianti, poi risate e giochi, merenda e pure un’oretta di nanna. Volo a tratti turbolento ma la sera atterriamo all’aeroporto, noleggiamo la macchina e stremati ci dirigiamo al nostro appartamento nella località El Cotillo.
Il martedì mattina lo impegniamo a fare la spesa per la settimana e a perlustrare la zona per ambientarci un pochino: il mare è a poche decine di metri dal nostro appartamento. El Cotillo è una zona dell’isola ancora incontaminata, al margine del turismo di massa, ma c’è tutto quello che serve: supermercato, farmacia, bar, ristoranti…
I paesaggi sono da mozzare il fiato, le spiagge diverse tra loro. Il vento c’è, inutile negarlo… ma dipende: ci sono giorni in cui è più accentuato, altri quasi assente, e di certo non così forte da impedirci di andare in spiaggia. Quando è un pò più forte basta coprirsi con una maglia, di certo la temperatura è molto gradevole. Poi io avevo un occhio di riguardo in più per Oliver che era ancora convalescente per cui con la pashmina gli coprivo le orecchie, ma c’erano davvero bimbi in costume che facevano il bagno… L’acqua per me troppo freddina, ma c’è da tener presente che comunque è inverno.
Le cose da fare e i posti da vedere sono tanti: Mauro ad esempio per due mattine partecipa alla lezione di surf del nostro amico Jody, che da qualche anno si è traferito a El Cotillo e ha in gestione la Shock Wave Surf School, una scuola di surf italiana (se andate in quelle zone ve la straconsiglio, date un’occhiata al sito: https://www.shockwavesurfschool.com/it/):
Ci sono spiagge un pò più riparate dal vento, la nostra preferita è La Concha:
Da visitare il faro El Toston:
Caratteristici i bellissimi mulini a vento:
Playa Los Lagos… completamente deserta…incontaminata. Un posto che riesce a liberare la mente.
Aree indefinite: girando con la macchina, guardi fuori dal finestrino e pensi che ti devi assolutamente fermare per scattare una foto. Da notare come cambia il colore della sabbia da una zona che dista dall’altra una manciata di km…
Se si vuole fare un giro per negozi o per acquistare souvenir a circa mezz’ora di strada c’è Corralejo, una sorta di “Riccione”, ma molto più bella. E’ qui infatti che abbiamo acquistato qualche ricordino da portare a casa.
Insomma, nonostante non fossimo in piena forma ci siamo goduti questa vacanza al massimo, passata troppo velocemente. Quando ci siamo chiusi la porta dell’appartamento alle spalle io e Mauro ci siamo commossi: non ci era mai capitato alla fine di un viaggio. Probabilmente ha inciso molto il fatto che fosse il nostro primo viaggio con Oliver, che questa vacanza fosse stata tanto desiderata dopo un lungo periodo difficile, il potere di quei luoghi capaci di far staccare completamente la mente dai giorni frenetici a cui siamo abituati… (vi risparmio i dettagli sul viaggio di ritorno con ritardo del volo di 3 ore…)
Fatto sta che, El Cotillo, ci rivedremo presto : abbiamo un tramonto in sospeso.