Una settimana al mare, quattro giorni con papà e tre con la nonna. E mezza giornata anche con il nonno. Il papà doveva lavorare e più di così non poteva fare. Quindi quest’anno abbiamo prenotato un appartamento a Sottomarina, la vacanza che avremmo dovuto fare ad agosto dell’anno scorso, ma che per i miei problemi di salute l’ho passata in isolamento a fare le radio. Solamente rimandata. Il mare, se hai visto il vero mare pulito e cristallino, è una fogna in confronto a quello del Messico o di Fuerteventura. Però l’aria di Sottomarina è buona, ricca di iodio e fa bene alla salute, soprattutto per i bambini. E poi non potevamo andare più lontano, perché appunto il papà doveva ripartire presto e poi tornare a prenderci.
Partiamo sabato 4 agosto verso le 10 del mattino, con macchina carica di cose: valigie, passeggino, un po’ di spesa. Tutto incastrato perfettamente come il Tetris, per farcele stare. É una bella giornata di sole e non vediamo l’ora di arrivare. Solo che dopo 20 minuti di strada, succede qualcosa di inaspettato (e vi giuro che mai avrei pensato di iniziare il nostro primo giorno di vacanza così).
Sentiamo un rumore strano. Io ho subito pensato che avessimo investito un gatto, scartando l’ipotesi più probabile ma che volevo rifiutare di pensare. E invece sì, avevamo bucato veramente! La prima volta in vita che ci capitava, e doveva succedere proprio quel giorno. Ovvio, mi pare giusto. Cerchiamo un gommista in zona: tutti chiusi, chi per ferie, chi perché è sabato. Chiamiamo mio papà, che ci viene a prendere in superstrada. Non abbiamo la ruota si scorta e nemmeno il ruotino, in quanto lo spazio destinato nella nostra macchina è occupato dalla bombola del gpl. Torniamo indietro in una corsa contro il tempo, perché il gommista del nostro paese mi dice che nel giro di mezz’ora chiude, e poi ciao ciao fino a lunedì.
Omettendo il discorso seggiolino, che non ci voglio neanche più pensare, mi sono legata Oliver con le cinture come un salame, chiudendo gli occhi e pregando di arrivare presto. Arriviamo verso le 11.30 dal gommista e Oliver mi fa: “pappa!”. A posto. Mi faccio venire a prendere da mia mamma, che fortunatamente dista a poco più di 5 minuti e lascio mio marito e mio papà a farsi fare un preventivo per cambiare tutte e 4 le ruote, visto che ormai a breve sarebbe stato ora di cambiarle (per la cronaca: abbiamo letteralmente squarciato la gomma, grazie alle condizioni indecenti della superstrada).
Vista l’ora di pranzo mangiamo tutti qualcosa da mia mamma, con il pensiero della macchina ferma con le quattro frecce nella piazzola di sosta in superstrada, che raggiungiamo poco dopo. Cambio della gomma e via, finalmente ripartiamo e dopo un’ora e mezza raggiungiamo la nostra meta. Che fatica però!
Meglio comunque che sia capitato poco lontani da casa nostra, se no era un macello. Non oso neanche immaginare.
L’appartamento è a due passi dal centro di Sottomarina, comodo a supermercato, gelateria, panificio e anche alla spiaggia. Ho scelto bene. Sistemiamo le valigie e la spesa, ormai il pomeriggio è saltato così facciamo solo un giretto in spiaggia per un’oretta, giusto per far capire ad Oliver dove trascorrerà l’intera settimana.
La domenica e il lunedì passano davvero troppo in fretta, il papà l’indomani deve già tornare a casa, ma ci godiamo questi due giorni a pieno, felici di essere noi 3 insieme. In spiaggia riesco pure a stendermi sul lettino, mentre il papà gioca con Oliver.
Il tempo è bello, fa caldo, ma è soleggiato, e Oliver si diverte un sacco con la sabbia e l’acqua. Siamo vicinissimi all’area dog e non vi dico i suoi versi di felicità appena incontra un cane. Torno un pò con la mente alla nostra vacanza di Gennaio a Fuerteventura: il nostro primo viaggio in 3. (leggi QUI). Stiamo bene.
Il martedì pomeriggio mio papà accompagna mia mamma da noi. I miei genitori sono divorziati da quando ero piccola, e non abbiamo mai fatto una vacanza assieme. Ho dovuto attendere 31 anni, ma martedì abbiamo passato una mezza giornata bellissima. Siamo stati un pò in spiaggia e la sera siamo usciti tutti assieme a mangiare del buon pesce in un bel ristorante. Dopo abbiamo fatto una passeggiata e siamo andati alle giostre (a vederle e basta, perchè Oliver era stanco, ma si divertiva a vedere tutte quelle luci, e per me la sera è il momento più rilassante di tutta la giornata. Dopo un bel gelato mio papà e mio marito partono per il rientro a casa. Sono così dispiaciuta perchè le vacanze per mio marito sono già finite, tant’è che mi viene da piangere, ma allo stesso tempo vado a dormire con il cuore colmo, pieno di emozioni belle ed inaspettate. Una (mezza) giornata con mia mamma e mio papà, per puro piacere, sono stati per me un grande regalo.
I tre giorni seguenti sono sicuramente più impegnativi per me, con Oliver da rincorrere sulla passerella, avanti e indietro, indietro e avanti, ma sono anche molto piacevoli. Finalmente prendiamo colore e non siamo più i più bianchi della spiaggia. Stare in appartamento per noi equivale a libertà d’orario, per mangiare, soprattutto per Oliver, visti i suoi tempi biblici. Magari in futuro si potrebbe optare per l’hotel, ma per ora preferiamo così. Il giovedì e il venerdì approfitto del riposino dopo pranzo di Oliver, sorvegliato dalla nonna, per andare a fare il pieno di vitamina D in spiaggia. Relax puro. E poi ho stranamente trovato un mare insolitamente bello.
Approfitto della pazienza di mia mamma per farmi scattare qualche foto “instagrammabile” e ci godiamo la vista del mare calmo dopo il tramonto, tra i colori sfumati del cielo.
Venerdì sera prepariamo le valigie e l’indomani mattina rivediamo il papi; il viaggio di ritorno è tranquillo e sabato a pranzo siamo a casa. Casa dolce casa…
Che dire, Oliver si è divertito, cambiando aria gli è venuto un super appetito; abbiamo respirato un pò d’aria buona, ci siamo abbronzati e siamo stati fortunati per via del tempo. What else?
Io sto giò progettando le vacanze per l’estate 2019!